PROPOSTE NATUROPATICHE DI RIEQUILIBRIO ENERGETICO ATTRAVERSO GLI ALIMENTI
Fa che il cibo sia la tua medicina prima che la medicina diventi il tuo cibo (cit. Ippocrate)
Come più volte ricordato il Naturopata non intende sostituirsi ad altri professionisti nello svolgimento del proprio lavoro, che sia un medico, un biologo nutrizionista o un dietista. Quello che può fare, perché ne ha acquisito le competenze, è compiere una valutazione costituzionale della persona, ivi compresa l’identificazione dello stato energetico dei suoi meridiani e, in base a queste informazioni proporre delle ricette culinarie da inserire nel menu di tutti i giorni.
In quest’ottica il cibo non viene inteso come apportatore di Kcalorie, né come mero costituente di sostanze chimiche, quali glucidi, lipidi, proteine, vitamine o Sali minerali, di cui è necessario fornire una quantità minima giornaliera per il fabbisogno del metabolismo basale e che, per alcune specie, non andrebbe superata per non innescare fenomeni patologici: niente di tutto ciò, questo è il lavoro del nutrizionista.
Al cibo viene restituito il suo vero ruolo di nutrimento per il corpo fisico, ma soprattutto energetico: attraverso l’attribuzione della natura e del sapore, secondo la Dietetica Cinese Antica, della potenza e dell’effetto post digestivo secondo la Dietetica Ayurvedica, ogni alimento acquista la proprietà di sciogliere, indurire, muovere il Qi piuttosto che dinamizzare l’umidità o rimuovere freddo o calore e tanto altro ancora, a seconda di ciò che la Costituzione di nascita e la Condizione estemporanea della persona richieda per riportarla verso il maggior equilibrio.
A prescindere dalle proprietà benefiche universalmente riconosciute ad un cibo, potrebbe darsi che in quel momento di vita, ad un particolare soggetto assumere quel nutrimento provochi depauperamento energetico: grazie all’ausilio della Kinesiologia Applicata il Naturopata è in grado di dialogare direttamente con corpo della persona per valutare l’effetto energetico che quel cibo potrebbe portare in quel dato momento, suggerendone il temporaneo allontanamento o predilezione, alla ricerca della migliore omeostasi possibile.
Già nel IV secolo a.C. Ippocrate, il “padre” della scienza medica affermava “Fa che il cibo sia la tua medicina prima che la medicina diventi il tuo cibo”: preservando sempre al massimo livello possibile la nostra energia col cibo più adatto in termini di stagionalità, latitudini e adattamento evolutivo, oltre che per la propria Costituzione e Condizione, sarà più facile raggiungere il Ben-essere e la longevità.